Recensioni e opinioni Canon EOS R6 [2022]

Nell’articolo di oggi, ti propongo una Recensione Canon EOS R6, una delle ultime arrivate in casa Canon.

Il set di fotocamere EOS R mirrorless full-frame proposto da Canon sembra promettere di più di ciò per cui erano famose le tipiche reflex digitali Canon.

La Canon EOS R6 è più economica rispetto alla R5, con una stabilizzazione dell’immagine incorporata, raffiche a 12 fps e autofocus Dual Pixel.

Inoltre, ad eccezione di alcuni particolari come il mirino elettronico, l’impugnatura, lo schema di controllo e le dimensioni, scattare con la R6 sembra come scattare con una reflex digitale.

Una fotocamera mirrorless nel corpo di una reflex?

Come già detto, lavorare con EOS R6 è un po’ come lavorare con una reflex digitale.

Il corpo della fotocamera ha dimensioni più simili ad una DSLR APS-C rispetto a una fotocamera mirrorless full frame.

Se volessimo paragonare la Canon EOS R6 ad altre fotocamere potremmo dire che la larghezza della fotocamera, inclusa l’impugnatura, è quasi un pollice più grande rispetto alla Sony a7 III e più di mezzo pollice rispetto alla Z5 di Nikon, è lievemente più profonda della EOS 7D Mark II di Canon (una di queste DSLR APS-C), anche se un po’ più corta e stretta.

Caratteristiche generali Canon EOS R6

Entriamo nel dettaglio per capire meglio le caratteristiche della Canon EOS r6. Innanzitutto, il joystick dell’autofocus è inizialmente disabilitato, bisogna scavare a fondo nel menu per trovare l’opzione per accenderlo.

Pur presentando la proprietà extra e un design non entry level, Canon non è riuscita ad inserire un secondo schermo LCD nella parte superiore. A mancare è anche l’interruttore per cambiare lo schermo LCD da immagini fisse a video, nonostante il pulsante di registrazione riesca in ogni caso ad avviare un film da qualsiasi modalità.

La commutazione delle modalità di messa a fuoco o la modifica della velocità dello scatto a raffica richiede di avviare una ricerca nel menù rapido o di riassegnare alcune delle proprietà della fotocamera utilizzando le opzioni presenti sui pulsanti personalizzati.

I fedelissimi di Canon DSLR non faranno fatica ad adattarsi.

Il resto dei controlli, infatti, dovrebbe risultare familiare agli utenti Canon DSLR.

Tuttavia, la cosa risulterà più ostica a tutti quegli utenti che provengono da un altro sistema poiché dovranno abituarsi ad alcune differenze, come navigare nei menù con le tre ruote di controllo invece di un tastierino a freccia.

Anche se si potrebbe semplicemente utilizzare il touch screen.

La R6 è inoltre dotata di un EVF da 3,69 milioni di punti. Nonostante questa non sia la massima qualità vista e non sia dettagliata come la EOS R5, è comunque una buonissima qualità, tranquillamente paragonabile ad altre fotocamere dal prezzo simile.

Il mirino si oscura durante le riprese, ma la velocità dello scatto a raffica è abbastanza veloce per cui non risulta troppo difficile seguire l’azione nel mirino una volta iniziata la raffica.

È possibile inclinare il touchscreen posteriore, dotato di una risoluzione di circa 1,62 milioni di punti, lateralmente per la visualizzazione da qualsiasi angolazione, compresi selfie e vlog mentre la fotocamera si trova su un treppiede.

L’R6 presenta una caratteristica non esistente su diversi modelli mirrorless, ovvero due slot per schede SD.

La batteria ha una durata in termini di valutazione CIPA di 510 scatti con il monitor e 380 con il mirino.
Tuttavia, come con la maggior parte delle fotocamere, la valutazione CIPA è molto approssimativa e poco attendibile.

Impugnatura ed ergonomia della R6

La vera premessa da fare è che sicuramente la R6 non offre vantaggi in termini di dimensioni rispetto alle altre fotocamere.

L’impugnatura della Canon EOS R6 è molto comoda ed ergonomica.

Il target cui si rivolge Canon proponendo questa mirrorless infatti, è costituito da fotografi che preferiscono l’ergonomia di una Reflex su una fotocamera mirrorless.

Infatti, la R6 ti consente di evitare di portare con te 150gr circa in più rispetto a una DSLR simile come la 7D Mark e nonostante presenti le dimensioni di una DSLR ha.

La qualità dell’immagine

La qualità d’immagine della Canon EOS R6 è veramente molto alta.
La Canon EOS R6 presenta lo stesso sensore della DSLR di punta di Canon, la 1DX Mark III: un sensore full frame da 20,1 megapixel.

Pur non essendo dettagliato o robusto come i 45 megapixel della R5 o modelli concorrenti come la Nikon Z 6 da 24 megapixel o la Sony A7 III è comunque molto valido. Tuttavia, un buon compromesso per un minor numero di megapixel è, il più delle volte, meno rumore per gli scatti in condizioni di scarsa illuminazione.

A rendere eccellenti per le riprese in condizioni di scarsa illuminazione sono le prestazioni ISO e il mix di stabilizzazione della R6.

Il rumore inizia a raggiungere livelli più importanti, insieme a un po’ di rumore di colore, intorno a ISO 3.200 senza diventare fastidioso. Questo finché non si ritaglia o si stampa a grandezza naturale a ISO 8.000.

Riducendo il rumore dei file RAW fino a poco prima che la nitidezza inizi a soffrire, ISO 12.800 potrebbe essere definito ancora abbastanza buono da condividere su Instagram o fare piccole stampe e persino arrivare a ISO 32.000 se necessario.

Spingendo ulteriormente l’ISO potrebbero presentarsi delle bande tuttavia il rumore rende comunque l’immagine di bassa qualità. Chiaramente ponendosi in condizioni ideali i risultati sono davvero impressionanti.

La qualità video

La qualità video della Canon EOS r6 è disarmante.
È possibile registrare il video a 60 fps in 4K a 10 bit.

Sebbene non sia l’8K dell’R5, l’R6 prende i dati dall’intera larghezza del sensore 5K per creare il video 4K.

Il risultato sono dei video sorprendentemente dettagliati con una stabilizzazione che dà un grande aiuto per le riprese a mano libera. Nonostante l’autofocus abbia una transizione graduale la fotocamera finisce per cercare spesso la messa a fuoco.

Per quanto riguarda la durata del video Canon R6, è limitata a circa 30 secondi con la possibilità di riprendere la registrazione immediatamente per altri 10 minuti in 4K 30p. Dopo un periodo di raffreddamento sarà possibile registrare per altri 30 minuti un video in 4K 60p e la registrazione a temperature superiori a 73 gradi comporterà tempi di registrazione più brevi.

Questo a causa della mancanza di una ventola di raffreddamento, che secondo Canon è una decisione per mantenere il corpo della fotocamera più piccolo.

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